giovedì 28 aprile 2011

Putin: "Chi si è preso il diritto di uccidere Gheddafi?"


Vladimir Putin non è precisamente quello che definiresti un epigono di Tocqueville, di Rousseu piuttosto che di Montesquieu. Il suo rapporto con la democrazia non è mai stato troppo intenso, e di certo la sua formazione e la sua carriera non avrebbero potuto di certo favorirlo quel rapporto.

Però la sua storia di alto burocrate del Kgb lo ha abituato ad essere diffidente rispetto alle strategie geopolitiche occidentali. Soprattutto, non ha mai dovuto servire gli interessi economici che ispirano la Nato. E men che meno deve farlo adesso; ragion per cui può permettersi di non avere peli sulla lingua,e prendere posizione sul caso libico in maniera molto netta. Ed essere anche sarcastico.Molto sarcastico.


A chi gli ha fatto notare che la Libia è sorretta da un regime, Putin, in visita in Danimarca, risponde così: "Allora si dovrebbero bombardare tutti i regimi fasulli del mondo?’. ‘Gheddafi ha inventato una nuova monarchia. Come Napoleone che è giunto al potere dopo una rivoluzione e che si è proclamato imperatore (…) Sì, è una monarchia alla sua fine, fasulla, losca, anormale, tutto quello che volete, ma è cosi. ‘Le contraddizioni interne si sono trasformate in un conflitto armato. Perché si doveva intervenire in questo conflitto? Non ci sono altri regimi fasulli nel mondo? Interverremo allora in tutti i conflitti interni? Bombarderemo tutti quei paesi?’.

Ma il Caimano russo è andato oltre,ponendo una serie di domande alla coalizione dei Paesi che stanno intervenendo contro il governo di Gheddafi:"Che tipo di no fly zone è questa che permette di colpire palazzi presidenziali ogni notte?Che bisogno hanno di bombardare i palazzi, per far uscire il topo?”, ha poi continuato accusando implicitamente le forze che partecipano alla coalizione di voler assassinare Muammar Gheddafi, cosa che non rientra nel mandato concesso dalla risoluzione dell’Onu. Il premier russo è andato oltre parlando di una Libia distrutta illegalmente da una “cosiddetta società civile. Dobbiamo agire nell’ambito della legge internazionale – ha aggiunto – con la coscienza della nostra responsabilità e la preoccupazione per i civili pacifici”. “E quando l’intera cosiddetta società civile si riunisce contro un piccolo paese, distruggendo infrastrutture che sono state costruire in generazioni, è un bene o un male? A me personalmente non piace”.


Le domande del presidente russo non sono rimaste inascoltate. Stati Uniti e Regno Unito ritengono che il bunker di Muammar Gheddafi a Tripoli sia un obiettivo “legittimo” dei raid della Nato. Così il ministro della Difesa Robert Gates e Liam Fox hanno risposto alle critiche mosse dalla Russia al bombardamento del complesso fortificato di Bab al-Aziziyah nel centro di Tripoli. Oggi era stato il premier russo Vladimir Putin a criticare l’azione: “Dicevano di non volere uccidere Gheddafi, adesso qualcuno afferma, invece, di voler farlo. Con quale permesso? C’è stato un processo? Chi si è preso il diritto di uccidere quest’uomo?”. 

Può non piacere,ed a me non piace Putin; ma pone delle domande e solleva questioni che i ben più "blasonati" leaders politici occidentali (fautori della democrazia e depositari del rispetto del diritto internazionale)dovrebbero considerare. Ed a cui dovrebbero dare risposte più serie. Oppure dovrebbero dirci realmente il motivo per cui si sono mossi.

O forse lo sappiamo già...?

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