giovedì 28 luglio 2011

Dove nasce e cresce la crisi:le Dark Pools

Ieri si è fatto un gran parlare della fuga della Deutsche Bank dai nostri titoli di Stato,rilanciando l'allarme lanciato dai soliti giornali finanziari anglosassoni,Financial Times in testa.
Quindi abbiamo appreso che i crucchi si stanno cautelando dal nostro non improbabile default,non attraverso la fuga dai nostri bond,ma attraverso la copertura assicurativa dei credit default swaps.
La cosa interessante è che si incominciano a sentire,dai media,dei termini che fino a qualche tempo fa erano usati solo dai blogger che parlavano di economia.E che venivano visti come Cassandre,uccelli del malaugurio,pessimisti cosmici o complottisti sociopatici.
Così adesso ci parlano con disinvoltura di credit default swaps,di default,di negoziazioni over the counter,di Cdo,e così via.Ma mai spiegando concretamente di cosa si tratti.
Adesso che l'ombra della speculazione incombe in maniera sinistra sopra le nostre teste,vedo gente più attenta a cercare di capire di cosa si tratti.Questo è un bene;il problema è che dai media mainstream difficilmente ricaveranno le informazioni per capirci concretamente qualcosa.
Così finiranno per cadere nel solito calderone del "mercato che non si fida dei governi","della spesa pubblica incontrollata","della necessità del risanamento del debito pubblico",e dei fetentelli della finanza:che per lanciare un avvertimento,un monito ai governi,tirano su qualche soldo con la speculazione ribassista.Una sorta di operazione "etica",fatta per il bene del mercato e del sistema.


Ovviamente non è così...

sabato 23 luglio 2011

Lo show business politico



La crisi economica globale è ormai argomento di diffusa discussione.Ultimamente nei media riesce perfino ad imporsi ogni tanto alla cronaca gialla e nera...Quando si parla delle sue cause si tende a concentrare l'attenzione sui fenomeni di natura puramente economicistica e legati a fattori come il debito pubblico,la competitività,le questioni monetarie,i titoli di Stato ed i loro spread, l'inflazione,i derivati ​​finanziari,i credit default swaps ecc...Il che è anche vero,ma non esaurisce il campo delle responsabiltà
Anche la politica ha un impatto importante sulle vicende economico-finanziarie,così come ogni evoluzione del mercato e delle sue dinamiche.In maniera timida si inizia a sentire qualche lamento sulla scarsa capacità di incidere della politica sull'economia e la finanza.La grande maggioranza di chi "conta" lamenta ancora un eccesso di presenza politica nelle questioni economico-sociali,e ritiene il peso della politica soffocante per le relazioni economiche.
Del resto la dottrina economica che ha avuto maggiore successo negli ultimi due decenni è stato il neoliberismo,che considera estremamente dannosa l'intrusione della politica nelle dinamiche economiche,e ne teorizza la totale esclusione.
La presa di questo tipo di approccio dottrinario ha condizionato anche l'evoluzione della classe politica,seguendo il suo modello.

mercoledì 20 luglio 2011

Una strana religione chiamata Mercato

Nessuno lo conosce.Nessuno sa che faccia abbia.Nessuno ha mai sentito la sua voce.Nessuno ha mai potuto leggere un suo libro.E' ovunque,sa tutto,vede tutti ed è pronto a giudicare i tuoi peccati...No,non è Dio...Ma per quel che ci riguarda potrebbe anche esserlo;in quanto,in base a come ce lo presentano,condiziona molto più direttamente le nostre vite di quanto non faccia il Padreterno.
Parliamo di Sua Maestà,o Santità(se preferite)il Mercato:questa divinità eterea,impersonale,che tutto muove e regola con la sua Invisible Hand.Questa mano pronta ad elargire ricchi doni a chi asseconda il suo volere,e implacabilmente decisa a punire chi non segue il suo Verbo.
Come ogni culto degno di tal nome,il Mercato ha il suo luogo di venerazione sacro,che per noi è la Borsa di Milano.Ed in quella sede,gli alti prelati ed interpreti del "mistero"del Mercato raccolgono il giudizio divino sui "terreni" affari.
 
In questi giorni lo abbiamo sentito nominare spesso:"Il Mercato giudica male la manovra finanziaria";"il Mercato è preoccupato per il debito pubblico"."Il Mercato chiede scelte forti e condivise sulla politica di risanamento".I latori del messaggio sono i "cardinali" delle Banche Centrali;mentre i "sinedri" che emanano i giudizi sui peccati dei governanti sono Moody's,Standard&Poors e Fitch.

lunedì 18 luglio 2011

Attacco Usa all'Europa: intervista a Webster G. Tarpley

DI STEFANIA LIMITI
cadoinpiedi.it

La soffiata di Tarpley: in una riunione del 2008 è stata decisa la crisi europea, per evitare che il biglietto verde crollasse. Gli sciacalli hanno puntato tutto sui Credit Default Swaps

Abbiamo di nuovo scelto Webster G. Tarpley per approfondire uno dei più temi urgenti di questi giorni, l'attacco speculativo all'euro e i suoi effetti su alcuni paesi, tra cui l'Italia. Tarpley, infatti, oltre ad essere un profondo conoscitore del sistema finanziario internazionale è, soprattutto, un osservatore di assoluta indipendenza e paladino delle battaglie contro tutte le oligarchie, come è possibile constatare dalle sue opere (tra le quali segnaliamo, per l'attinenza al tema, il recentissimo Obama dietro la maschera: golpismo mondiale sotto un fantoccio di Wall Street). Le sue sono caratteristiche essenziali, dunque, se si vuole scoprire dove siano le verità nascoste: per questo la prima domanda è diretta al cuore del problema:

sabato 16 luglio 2011

Politici e banchieri

DI IDA MAGLI
italianiliberi.it

Il sabato 9 luglio 2011 è una data che gli Italiani non debbono dimenticare. E’ il giorno, infatti, in cui il Ministro Tremonti, senza dare nessuna giustificazione del fatto che non paga l’affitto della casa dove abita, ha risposto ai giornalisti che gli domandavano se avesse intenzione di dimettersi, con una frase lapidaria: “Non mi dimetto perché sono io che garantisco l’Italia davanti all’Europa: se cado io, cade l’Italia e se cade l’Italia cade l’euro. E’ una catena.” In nessun periodo della storia d’Occidente un uomo politico, quale che fosse la sua importanza, ha mai potuto fare una simile affermazione. Né un conquistatore come Napoleone, né uno Zar come Pietro il Grande né un Re come Luigi XIV, né un Imperatore come Filippo di Spagna, perché essi rappresentavano l’immagine politica, non la dimensione concreta degli Stati, la forza dei popoli che vi vivono.

martedì 12 luglio 2011

Lotta alla crisi:si può fare

Stavo pensando alle difficoltà che abbiamo a fare una manovra triennale di 47 miliardi solo per pareggiare il bilancio(cioè arrivare a non far aumentare il debito pubblico,che comunque rimane inalterato).
E quando ho visto le stime sui costi aggiuntivi determinati da solo 2(dico d-u-e)giorni di attacchi speculativi sul debito pubblico,vale a dire tra gli 8 e i 10 miliardi per i prossimi 2 anni,allora mi chiedo:ma a che gioco stiamo giocando?
La situazione è assurda perchè si vuole combattere una battaglia impossibile sulla pelle scoperta e vulnerabile dei cittadini.E' perfettamente inutile andare avanti seguendo l'ortodossia economica vigente;cioè,non serve a niente curare una malattia con una medicina che si è già rivelata essere "acqua fresca" più e più volte.
E' evidente che il problema è sistemico.Quali sono i punti critici del sistema?Quelli che tutti sanno ma che nessuno vuole realmente affrontare:

  • finanziarizzazione dell'economia
  • globalizzazione dei mercati
  • politiche monetarie 
  • squilibrio tra potere della finanza e potere degli Stati


Questi sono i nodi fondamentali.Qualsiasi intervento che non vada ad attaccare in maniera decisa questi problemi,non avrà la minima speranza di avere risultati duraturi.

domenica 10 luglio 2011

La speculazione all'attacco dell'Italia.

Ci siamo;ne avevamo parlato,lo avevamo previsto,è arrivato.L'attacco speculativo all'Italia è iniziato,ed il gioco si fa serio;molto serio.
Finora erano stati messi sotto attacco Paesi economicamente marginali,come la Grecia ed il Portogallo.L'Italia invece è un bersaglio grosso.Questo,per quanto mi riguarda,significa che l'obiettivo di distruzione dell'Euro non era una fantasia complottista.

Non che abbia a cuore particolarmente la sorte della moneta unica europea,ma le conseguenze del suo crollo saranno particolarmente dure per la gente comune.
Le agenzie di rating americane(Moody's e S&P) avevano già iniziato a preparare il terreno giorni fa,e le recentissime tensioni all'interno del governo,con lo scandaletto di Tremonti, hanno fornito un prezioso assist per attivare i giochi ribassisti di venerdì.
Siamo sotto attacco e il motivo è chiaro: negli Usa c’è la percezione che la situazione dell’euro sia più catastrofica di quanto noi non pensiamo, quindi si opera su grandi volumi in tal senso. E l’Europa, purtroppo, non sa difendersi, avendo istituzioni che si muovono in ordine sparso, non avendo una sua società di rating che faccia da contraltare alle “tre sorelle” Usa;istituzioni che in questi giorni stanno gestendo la politica economica del Paese nella speranza che affondando l’euro e l’Europa, gli investitori si gettino sul mercato dei Treasuries(titoli di Stato americano) dopo la fine del programma di acquisto della Fed.

venerdì 8 luglio 2011

Sliding doors.L'Italia come la Libia

Oggi vi propongo un giochino.
Immaginiamo una Storia del ‘900 diversa.Una Storia che non contempli tutto il colonialismo europeo pre-seconda guerra mondiale,e l’imperialismo americano del secondo dopoguerra.
Immaginiamo,per gioco,un continente africano che veda uno sviluppo autonomo ed una forte industrializzazione e crescita economica lungo il periodo che va dagli ultimi decenni dell’800 a tutto il ‘900,grazie alle sue immense ricchezze naturali.Diciamo pure che questo processo secolare abbia portato la nascita degli Stati Uniti d’Africa(USAf),prima potenza economica del pianeta.E della Sato(alleanza sud-atlantica,in luogo della Nato)come principale organizzazione di cooperazione militare internazionale.
Veniamo ai giorni nostri.L’Italia è il Paese europeo più ricco,all’interno di un contesto europeo di arretratezza e debolezza economica e industriale.Il Belpaese è avvantaggiato dalla sua posizione geografica strategica di vicinanza alla USAf(Stati Uniti d’Africa); esporta principalmente verso l’Africa i suoi prodotti agro-alimentari,competitivi grazie anche all’utilizzo degli immigrati del Centro-nord Europa  più povero.
La crescita della Cina e dell’India rendono più impellente e strategico il controllo dei giacimenti petroliferi ancora non pienamente sfruttati.La Cina in particolare ha messo gli occhi sull’Italia,e sui suoi promettenti giacimenti petroliferi nell’area della Basilicata e zone limitrofe e della Pianura Padana.
La tensione aumenta quando trapela la notizia che l’Agenzia petrolifera nazionale cinese ha stretto degli accordi preliminari per lo sfruttamento dei giacimenti lucani.
Gli USAf  e gli alleati sono molto preoccupati da questa situazione.Quindi mettono in piedi la loro strategia…Contando sulle vecchie rivendicazioni politico-territoriali pre unitarie dell’Italia,e del malcelato malcontento di larga parte della popolazione del più ricco Sud(ex Regno delle Due Sicilie)verso il più arretrato Nord,utilizzano gli agenti della Sato per provocare manifestazioni di protesta interne.

martedì 5 luglio 2011

Lo strano caso dei Black Bloc

E così sono riapparsi.Come sempre,improvvisamente,senza annunci.Arrivano,attaccano,creano scompiglio e se ne vanno,senza che mai ne venga preso uno.Sono di una efficienza allucinante;precisi,chirurgici,eseguano con rigore "militare" la loro opera.I Black Bloc...
Ma chi sono questi strani figuri?Il mistero sembra avvolgerli completamente.Non è possibile reperire in rete un loro sito,o dei siti a loro riconducibili.Non esiste una loro rivista,come non esiste una loro organizzazione.Niente.Ma soprattutto non esiste una loro ideologia,un loro manifesto programmatico.Spesso vengo identificati come anarchici;ma se si ha un minimo di conoscenza del pensiero anarchico,ci si rende subito conto che in realtà non lo sono.
Allora che diavolo rappresentano e cosa vogliono?A giudicare dai fatti l'unica loro attività consiste nel vandalismo e nella ricerca dello scontro con le forze dell'ordine;ma,attenzione,solo all'interno di grandi manifestazioni.
L'unica cosa certa di questo gruppo è che compaiono scientificamente quando ci sono grandi manifestazioni popolari di protesta pacifica.E quando ad essere in gioco sono gli interessi del popolo minuto contro enormi interessi di grandi gruppi finanziario-industriali.Il risultato del loro passaggio,dal punto di vista mediatico,è che l'oggetto all'origine della protesta viene rimosso e tutta l'attenzione viene rivolta agli incidenti provocati dai Black Bloc:con la conseguenza che tutta la protesta(civile,pacifica e sacrosanta) viene,di fatto,accomunata con il disordine.