martedì 29 novembre 2011

La crisi del progetto Euro


Quella che sta attraversando l'Europa non è una crisi ciclica ordinaria; si tratta di una crisi che investe il sistema monetario, e non le singole politiche nazionali. Questo vuol dire che la gatta da pelare è molto complicata. 
Se cerchiamo di individuare l'innesco della crisi europea e la scena del delitto, non possiamo fare a meno di andare a guardare negli Stati Uniti d’America, sede delle grandi agenzie di rating, delle grandi banche d’affari, e terra dei suprime.

Cercando di procedere per ordine bisogna osservare che il focolaio della crisi di oggi si è acceso oltre oceano, ma l’Europa ha costruito
un sistema politico e economico unico al mondo per debolezza ed incapacità di risposta alle difficoltà finanziarie.

lunedì 28 novembre 2011

L'incantesimo dell' Euro

In questi giorni ho letto una grande quantità di analisi sulla situazione di Eurolandia. Inutile dire che il quadro è sconfortante, ed il pessimismo che se ne ricava farebbe impallidire perfino un "emo" ante litteram come Giacomo Leopardi.
E' vero, stiamo entrando in un tritacarne affilatissimo, posto nel retrobottega della macelleria nella quale siamo stati accompagnati una decina d'anni fa.


E' iniziata una corsa disperata a trovare soluzioni miracolose per salvare qualcosa che forse non doveva nascere: l'euro.
Purtroppo siamo stati tutti (o quasi) vittime di un incantesimo di massa. Abbiamo creduto che Stati molto diversi tra di loro con:


- lingue diverse
- storie diverse
- culture diverse
- economie diverse


potessero essere unite da una moneta.

giovedì 24 novembre 2011

Viva la crisi!Firmato Mario Monti (Video)

Da quando è stato nominato nuovo Presidente del Consiglio,Mario Monti è stato al centro dell'attenzione della rete e della blogosfera.Nelle praterie digitali in moltissimi,e tra questi il sottoscritto,hanno messo in guardia gli italiani dalla discutibile rete di relazioni di Monti.

La storia ed il curriculum del professore bocconiano sono state esplorate e divulgate abbondantemente.Così ormai sono tantissimi quelli che sono a conoscenza dei suoi trascorsi con la Commissione Trilaterale,con Goldman Sachs,con l'Aspen Institute e così via.

I media mainstream e la politica hanno ovviamente banalizzato o ignorato queste cose, bollandole in ogni caso col marchio del "complottismo" o della "dietrologia".

Non solo euro-crisi.Ovvero,la "guerra fredda" che si riscalda...

Mentre siamo tutti attenti e concentrati ad osservare gli sviluppi dell' Eurocrisi, ci sono delle "sinistre" tensioni tra i due giganti militari del mondo. Sembra strano dopo oltre 20 anni parlare di "guerra fredda"; eppure quel vetusto termine ha una sua immarcescibile attualità.


In realtà le tensioni tra americani e russi non si sono mai sopite. E del resto, come avrebbero mai potuto smettere di tenersi d'occhio due nazioni dotate di una potenza nucleare enorme; e potenzialmente capace di riportare all'età della pietra metà dei loro rispettivi territori(nonchè la cara vecchia Europa che sta lì in mezzo).

martedì 22 novembre 2011

Un banco di prova da 60 miliardi per il prof. Monti

Crescita.Sviluppo.Rilancio dell'export.Potenziameno del Made in Italy.

Quante volte avete sentito parlare di queste paroline magiche? Non c'è governo,o premier, che non le metta al primo posto della sua "agenda programmatica".
E  questo perchè è evidente che la crisi stia iniziando a far accortocciare su se stesso il sistema produttivo ed industriale del Paese.

Eppure c'è un settore che, nonostante la crisi globale sembri voler azzannare tutto e tutti, continua a mostrare segnali di crescita: parliamo dell'export agroalimentare.
In questo settore il volume è aumentato del 13%, e si attesta su un volume di 28 miliardi di euro. Bella cifra eh?

Ai 28 miliardi di cui sopra andrebbero aggiunti altri 60 miliardi...Anzi,mi correggo: andrebbero sottratti 60 miliardi. Adesso vi spiego meglio.

giovedì 17 novembre 2011

Debito pubblico e Germania:se lo dice Juncker...

Quando ho scritto "Debito pubblico e Germania.Ovvero,i trucchi dei crucchi" ne è venuto fuori una specie di caso.Il post ha fatto il giro del web,e molti sono rimasti scandalizzati dall'affronto "spudoratamente propagandistico","provinciale","superficiale","da soliti italioti",ad un Paese sano,produttivo e da cui si può solo prendere esempio.


Ovviamente dalla Germania  bisogna senza dubbio prendere esempio.E tra le cose da cui potremmo prendere esempio ci sarebbe il meccanismo con cui viene vengono conteggiate le passività della KFW,l'equivalente della nostra Cassa Depositi e Prestiti.
Io ho parlato di "trucco",e qualcuno mi ha rimproverato dicendo che non si tratta di biricchinate truffaldine,bensì di regolare applicazione di "principi contabili conformi ai regolamenti internazionali".Io ci credo,va benissimo.

martedì 15 novembre 2011

L'ossessione

Negli ultimi post vi ho parlato diffusamente del pericolo che si sta profilando per l'Italia.Vi ho parlato di Mario Monti, descrivendovi il suo background e le sue relazioni.La stessa cosa l'ho fatta, in precedenza, con Mario Draghi.

Vi ho parlato della necessità di mettere da parte velocemente il cazzeggio sulla fine di Berlusconi, per concentrarsi  su quello che sembra a tutti gli effetti una"deminutio capitis" della nostra democrazia.
Ma è un appello che, per il momento,sembra cadere ancora nel vuoto.

Berlusconi è un'ossessione catalizzante assoluta per molta, troppa gente. Visto che non mi riesce di convincere tanti amici di sinistra, avendo forse il peccato originale di non avere una "formazione politica" di sinistra,provo un'altra strada.

Vi sottopongo la lettura di un pezzo di Miguel Martinez, un antiberlusconiano di ferro(anzi acciaio);un giornalista che non ha mai fatto sconti al tycoon di Arcore; e che ha la patente di bravo ragazzo di sinistra.

domenica 13 novembre 2011

Arriva Monti.In bocca al lupo Italia!

Era il 1993, e nel pieno di Tangentopoli la parabola politica di Craxi venne "riprodotta" da una ressa di manifetsanti davanti ad un albergo romano, attraverso un fitto lancio di monetine sulla sua testa.


Gli italiani erano convinti di trovarsi davanti allo sfascio definitivo di un sistema politico malato e corrotto. Da più parti si gridava ad un nuovo inizio; si aveva l'impressione di veder rinascere la Nazione, insieme alla speranza di giustizia, sviluppo e ad un benessere più diffuso.
Quello che ne venne fuori, furono invece Berlusconi, la "destra europea", la sinistra di governo ultraliberista, l'euro ed un progressivo e generale declino del benessere pubblico.

giovedì 10 novembre 2011

Ritorno alla "Gold(man) age" della democrazia...

L'Italia è il paese della moda.In quanto tale,gli italiani hanno una spiccata tendenza a percepire le tendenze del momento,per poi farle proprie ed ostentarle con carattere.E guai a quelli che non vi si uniformano:sono fuori,out,esclusi!

La moda del momento è considerare l'Italia una nazione prossima alla bancarotta e senza speranze.Quindi tutti ad unirsi al coro della disperazione,tutti a gridare che l'Italia è allo sfascio economico.

Del resto lo dicono i "mercati"!
E si sa,i mercati godono di un' infallibilità dogmatica;non sbagliano mai per definizione,in quanto puri e liberi dalle logiche del malaffare politico...(sigh!)

Se qualcuno,come il sottoscritto per esempio,si azzarda a dire che l'Italia è un paese con "fondamentali" a posto e perfettamente nella media dei nazioni del G8..."aaaaaaahhhhh,vergogna...questo è nazionalismo fascista,è berlusconismo di risulta,non è vero...siamo messi malissimo,siamo sfiduciati dai mercati!"

E' vero,i mercati ci hanno fatto un tarallo così ieri...

mercoledì 9 novembre 2011

La fine di Berlusconi e degli alibi.Ultima chiamata per l'Italia

Ok,Berlusconi sembra aver "motu proprio" deciso di farsi da parte definitivamente dalla scena politica.
Tutti quelli che negli ultimi 17 anni hanno fatto della lotta al tycoon di Arcore la loro ragione di impegno politico,possono tirare fuori le bottiglie dei grandi eventi.Festeggino pure,brindino allegramente.Ma facciano presto,perchè adesso la situazione si fà seria.Molto seria.


Gli alibi ora sono finiti,ed è tempo per la nostra classe politica di fare delle scelte dolorose.Scelte sulle quali bisognerà mettere la faccia.Scelte che consegneranno alla storia quelli che le fanno:sia nel bene che nel male.


La "dismissione" di Berlusconi,dal punto di vista macroeconomico e geopolitico,in sè è un evento irrilevante per le sorti del sistema Italia.E' da ora in poi che si deciderà cosa vogliamo fare del nostro Paese.

martedì 8 novembre 2011

Il cappio di madreperla dell' Fmi

Qualche giorno fa ho visto,in tv su Sky,il film "Too big to fail".Si tratta di un docu-film in cui viene ricostruito il turbine di eventi che precedono il crac della Lehman Brothers e della Aig,fino alla approvazione da parte del Senato del programma di aiuti alle banche:il famoso "bazooka" da 700 miliardi chiamato T.a.a.r.p.


Cinematograficamente il prodotto è ben fatto.Se qualcuno si aspettava un'analisi obiettiva,o perlomeno un pò approfondita,delle cause del tracollo finanziario è rimasto decisamente deluso.


Al di là della bontà della produzione,c'è una scena che in particolare mi è rimasta impressa.E' quando Tim Geithner(capo della Federal Reserve di New York),la mattina in cui verrà annunciato che il Governo lascerà fallire la Lehman,mentre esce dalla metro per andare alla Fed chiama Hank Paulson(segretario del Tesoro)e si dichiara sconvolto nel vedere che la gente per la strada sembra non interessarsi minimamente di quello che sta accadendo.
Main Street non ha la percezione di come Wall Street stia per cambiare la vita delle persone con i propri disastri finanziari.

sabato 5 novembre 2011

Gli Usa si preparano a "razziare" l'Europa?

O Mario Draghi è pazzo, nell’accezione che della follia offre Erasmo da Rotterdam, oppure ha capito che, in un futuro non troppo distante, la Germania darà l’addio all’eurozona (avevo promesso per oggi la rubrica dedicata a questo tema, ma causa G20, è rimandata alla prossima settimana) e lui potrà stampare moneta in stile Fed per cercare di appiccicare i cocci dell’Europa che fu. Realisticamente, infatti, non c’è altra spiegazione politica (non dico macro-economica) per l’atto inaspettato del numero uno della Bce al suo primo comitato esecutivo: un taglio di quarto di punto, dall’1,50% all’1,25%, dei tassi d’interesse non è cosa che normalmente smuova le montagne, ma ieri, unito alla notizia del governo di transizione in Grecia (bye bye referendum), ha dato vita all’effetto superbazooka, mandando in orbita le Borse dopo un avvio di contrattazioni a dir poco in altalena. 

martedì 1 novembre 2011

Mario Draghi:da dove viene e dove ci porta.

E' di questi giorni la notizia che anche il Fondo monetario internazionale(Fmi) entra in scena per la gestione della crisi in Europa.
Ok,se state pensando all'Argentina,siete autorizzati a "toccarvi" scaramanticamente... 
Battute a parte,questo fatto segna l'ingresso della crisi finanziaria e del debito di Eurolandia,in una nuova fase.
Quello che verosimilmente uscirà dagli sviluppi della crisi,sarà un nuovo assetto geofinanziario e geopolitico.Una specie di rimescolamento totale dei fattori alla base dello status quo.


In questi frangenti,il posizionamento dei pezzi giusti sullo scacchiere degli organismi di controllo internazionali è fondamentale.Il rinnovamento dei vertici del Fmi e della Bce sono quindi fondamentali per capire le strategie in atto.