lunedì 31 dicembre 2012

Il triste bilancio del 2012

E così, nonostante tutto (profezie apocalittiche incluse) siamo arrivati alla fine del 2012. E' stato un anno intenso, che ricorderemo soprattutto per la triste esperienza del governo Monti
Triste per il modo in cui questo governo è nato; triste per come ha operato; ed ancora più triste per quello che ci ha lasciato.

Nonostante la potentissima copertura delle lobbies bancarie e finanziarie, ed il sostegno mediatico trasversale, i fatti ed i numeri sono lì a testimoniare il fallimento del nostro supertecnico.

venerdì 28 dicembre 2012

Dal Fiscal Cliff nel mare dei Derivati...


Il “fiscal cliff” è un'altra bufala per distogliere l'attenzione di politici, dei media e del pubblico più attento, sempre che ce ne sia, da problemi piccoli e grandi.

Il fiscal cliff è un taglio automatico alla spesa ed un incremento delle tasse, con il fine di ridurre il deficit di una cifra insignificante nei prossimi 10 anni, se il Congresso non prenderà direttamente l'iniziativa di tagliare la spesa ed aumentare le tasse. In altre parole, il fiscal cliff ci sarà comunque.
Guardando il problema dal punto vista dell' economia tradizionale il fiscal cliff consiste in una doppia dose di austerità in un' economia già vacillante ed in recessione. Da John Maynard Keynes in poi molti sono gli economisti che hanno capito che l'austerità non è la risposta a recessioni e depressioni.

giovedì 20 dicembre 2012

GUEST POST: Banca d'Italia...partecipazioni e conflitti d'interesse vari


Non passa giorno nel quale quelli dello zero virgola, si quelli che vogliono fermare declini vari accompagnati da editorialisti, professori o scienziati economici made in USA più o meno interessati..., dicevo non passa giorno che non suggeriscano di svendere il patrimonio pubblico o di alienare quote o partecipazioni di aziende strategiche italiane.

Ieri sera sul tardi sul sito della Banca d’Italia, grazie ad una segnalazione dell’amico Claudio è apparso il seguente comunicato stampa

"Al fine di prevenire ogni rischio di conflitto di interesse, anche solo apparente o potenziale, in seguito alla istituzione dell’Ivass (la nuova autorità di vigilanza sulle assicurazioni in cui gli esponenti di vertice della Banca svolgeranno un ruolo rilevante) la Banca d’Italia ha deciso di cedere la sua partecipazione nel capitale della società Assicurazioni Generali."

lunedì 17 dicembre 2012

L'incantesimo senza fine dell'Euro

Stiamo vivendo in un mondo governato da un'incantesimo. O se preferite, stiamo assistendo ad una elaboratissima e ben riuscita illusione, come quelle di David Copperfield.

Il magheggio ha ad oggetto l'Italia e la sua posizione all'interno della crisi economica europea. In pratica, con un gioco di specchi la nostra immagine politica, economica e finanziaria viene abbellita o imbruttita a seconda delle esigenze dei prestigiatori.

E qual è il principale tratto somatico che viene alterato alla bisogna? Ma ovviamente lo Spread!
Si tratterebbe in realtà di un trucchetto ormai ben conosciuto; ma gli illusionisti fanno affidamento su un nutrito gruppo di spettatori (politici, economisti e giornalisti) che fanno subito "ooohhh" con la bocca aperta, influenzando gli altri (quelli ignari del trucco).

giovedì 6 dicembre 2012

L'origine della crisi in poche vignette

Bond, swaps, spread, credit crunch, default, collaterali...
Fino a poco tempo fa questi termini erano roba da pagine economiche, quella parte dei quotidiani che solitamente tutti saltavamo. Sì, perchè generalmente la prima occhiata era alla politica; poi un saltino alla cronaca, se c'era qualche delitto da tiggì; e per finire, salto olimpico di 15 pagine per arrivare allo sport.
Bei tempi.

Oggi invece è l'economia a farla da padrona. O almeno dovrebbe esserlo. Già, perchè il modo in cui viene trattata dai media non aiuta granchè a capirci qualcosa. A voler essere buoni, la ragione è che i nostri giornalisti ne hanno la nostra stessa dimistichezza. Volendo pensar male, perchè a qualcuno va bene così...

Nonostante la complessità dei meccanismi che stanno dietro la crisi, come sempre c'è un modo per rimettere in ordine i fatti; e, in questo modo, rendere semplice e comprensibile ciò che a prima vista non lo era.

Come nasce ed esplode la crisi? Come avviene il contagio? Come si arriva all'austerity ed alla recessione?

mercoledì 5 dicembre 2012

Monti, un genio: "L'austerità è la ripresa"

Davanti alla crisi profonda che attraversa il Paese, molti sembrano sorprendersi per l'inefficacia delle politiche del Governo Monti. Sarà capitato un pò a tutti di trovarsi a discutere con gli amici davanti ad un caffè al bar, e di chiedersi: "com'è che solo Monti non capisce che con l'austerity l'economia soffoca lentamente?".

Questa semplice, semplicissima constatazione, talmente ovvia se solo ci si guarda intorno, tra

- disoccupazione
- recessione 
- crollo dei consumi 
- blocco della produzione 
- chiusura di aziende 
- stallo del mercato immobiliare


...sembra invece di difficilissima astrazione per la nostra classe politica; ed ancora di più per l'informazione mainstream, quella sovvenzionata dallo Stato.
Allora, come spesso accade, bisogna affidarsi al giornalismo estero per sapere quello che succede a casa nostra. 

martedì 4 dicembre 2012

Il pessimo esempio di Napolitano. (Ovvero, del predicare bene e razzolare male)


Quando si guarda una persona anziana, molto anziana, ma estremamente distinta, è naturale provare un senso di ammirazione. Inconsciamente si tende ad attribuire, acriticamente ed aprioristicamente, una certa autorevolezza e levatura morale. Questo a prescindere da chi sia la persona in questione. Si tratta di una forma di rispetto ed educazione, giusta peraltro, che ci viene insegnata da giovanissimi.

Questa forma di riverenza viene applicata anche politicamente nei confronti del Presidente della Repubblica. E non potrebbe essere diversamente, visto che in un sistema politico "vecchio" come il nostro, la figura del primo cittadino non può che essere quella di un ottuagenario.

sabato 1 dicembre 2012

La credibilità internazionale dell'Italia


Nel triennio 2010-2012, di investimenti stranieri in Inghilterra ce ne sono stati per 208 miliardi di euro in Francia per 132 e in Germania 90. Nello stesso periodo in Italia ci sono stati investitimenti esteri per 18 miliardi. La Banca Mondiale ha stilato una classifica della capacità dei paesi di attrarre capitali sulla base della difficoltà di accesso al credito, della facilità di registrazione di proprietà, proteggere un contratto di diritto privato, di ottenere un allacciamento elettrico o un permesso di costruzione.
Se siete un po’ campanilisti, preparatevi a una delusione : su 183 paesi presi in considerazione, l’Italia é all’87 posto dietro a Albania, Moldova, Isole Salomone e Zambia.