domenica 19 aprile 2015

Aiutare i migranti abbandonandoli. Le ragioni di un paradosso...


venerdì 30 gennaio 2015

Il petrolio (ed il prezzo) in mano alle banche

Ben Bernanke (ex governatore della Federal Reserve) ebbe a dire: “Non possono essere le banche nazionali a risolvere i problemi economici”.
Qualcuno aggiunse a questa frase: "Vero. E' perchè sono troppo impegnati a crearli...".

La storia che dietro tutti i problemi dell'economia, e di noi poveri cristi, ci siano le banche, a volte sembra quasi un mito popolare. Oppure, secondo alcuni, un modo per scaricare dalla classe politica che noi scegliamo la responsabilità dei disastri che vediamo oggi.

Per altri, se si vuole cercare il Potere bisogna fare quello che gli anglofoni chiamano "follow the money", "seguire il denaro". Ed oggi più che mai nella storia dell'umanità, chi detiene le più grandi ricchezze sono le èlite finanziarie e bancarie.

E' di ieri l'uscita di un report di Confindustria che vede per il 2015 una crescita del Pil di oltre il 2%, ed altrettanto per il 2016. Una roba che da queste parti non si vede da anni ed anni.

giovedì 29 gennaio 2015

Se Draghi annuncia la fine dell'Euro...

Grande entusiasmo in Italia, in Europa e nel mondo quando Draghi annuncia: "Quantitative Easing (ovvero: adesso stampiamo Euro a manetta, tiè!)".
Sembra che tutti non aspettassero che questo annuncio, ed immancabilmente il primo paragone è stato con la politica monetaria americana della Federal Reserve. Sì, quelli belli e bravi del nuovo "miracolo economico obamiano".

Però, se si guarda bene al provvedimento, qualche riflessione fuori dal coro vale la pena farla.
La parola chiave della mossa di Draghi e della Bce è "risk-sharing", ovvero condivisione del rischio.
Se il significato prosaico di Quantitative easing è "stampare moneta", quello di risk sharing è "a vostro rischio e pericolo". Ma potrebbe anche essere declinato con un più terra-terra: "se qualcosa va storto sò cazzi vostri e della Banca Centrale vostra".

mercoledì 28 gennaio 2015

Amato Presidente della Repubblica. Ovvero: al peggio non c'è mai fine

Siete di quelli che hanno aperto una bottiglia di spumante all'annuncio delle dimissioni di Giorgio Napolitano? Considerate il vecchio inquilino del Quirinale il peggior Presidente della Repubblica della storia italiana? Ancora non avete digerito tutte le porcherie istituzionali che Napolitano vi ha propinato?

Ok, ho una notizia per voi. Se tutto va bene... siamo rovinati.

Sì, perchè nella corsa all'elezione del nuovo Presidente della Repubblica all'orizzonte si staglia netta una figura inquietante: Giuliano Amato.

martedì 27 gennaio 2015

Tsipras: il nuovo (bluff) che avanza

Tutta questa eccitazione per la vittoria di Tsipras in Grecia ha del grottesco. 
Da una parte ci sono gli allarmisti del "pericolo della stabilità europea", dall'altra gli entusiasti del fronte "no-euro" che guardano ad Alexis Tsipras come miccia per la detonazione della moneta unica.
Tranquillizzatevi tutti: non succederà niente.

Il giovane leader greco, che ha dichiarato di avere Renzi come modello (ok, grattatevi le p...e), ha più volte dichiarato che non porterà la Grecia fuori dall'Euro.
Unendo le due cose di sopra, modello Renzi ed Euro, il risultato è zero. Probabilmente si tratta di un nuovo parolaio attraente dalla faccia pulita e dal curriculum scarno. Cosa che piace sempre ad un popolo stanco delle solite facce al potere.